No all’istituzione di un comitato consultivo per i media
L’informazione non può essere sottoposta al controllo della politica. Lo affermano con forza i comitati di redazione di Rai Südtirol, Rai Ladinia, Tgr di Bolzano, Usigrai, Dolomiten, FF, Tageszeitung, Orf Südtiroler Heute, Alto Adige, dorsi del Corriere della sera, unitamente a Sindacato, Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige, Fnsi e CNOG.
In un comunicato congiunto esprimono forte preoccupazione per la proposta di istituire a Bolzano un comitato consultivo per i media, contenuto nel programma di coalizione elaborato in vista dell’approvazione della nuova giunta provinciale.
Ingenera inoltre allarme la formulazione di volere monitorare gli sviluppi definiti “indesiderati” ed, a seconda delle valutazioni, indirizzare i finanziamenti ai media privati per “preservare la pluralità dei media”.
Ricordiamo ai responsabili politici altoatesini e sudtirolesi che l’articolo 21 della Costituzione repubblicana è ancora in vigore e che esso tutela la professione giornalistica che non può essere sottoposta a censura, autorizzazioni o controlli di qualsiasi tipo: la legge ordinistica con il collegio di disciplina, la normativa sulla diffamazione già consentono a chi si sente leso nella sua reputazione di difendersi. Senza contare la presenza del CORECOM ed, a livello nazionale, della commissione parlamentare di vigilanza per il servizio pubblico radiotelevisivo. Piuttosto sono i giornalisti che sono sotto attacco con le cosiddette querele bavaglio o querele temerarie che hanno lo scopo di intimorire ed autocensurare i giornalisti.
Gli organismi sindacali ed ordinistici regionali e nazionali si opporranno con forza all’istituzione di questo comitato politico di controllo dell’informazione, come riportato qui sul sito nazionale dell’Ordine.