Ifj: «Preoccupazione per la violenza contro le giornaliste»
«Nel 2025, le giornaliste devono affrontare molestie, minacce e attacchi fisici sproporzionati. Le piattaforme online sono diventate terreno fertile per la misoginia e gli abusi, con le giornaliste, in particolare le freelance, sottoposte a campagne mirate di incitamento all’odio, doxing e trolling, come illustrato dal recente caso in India, dove la giornalista investigativa Rana Ayyub ha ricevuto oltre 200 minacce di stupro e di morte, dopo che il suo numero è stato pubblicato da un creatore di contenuti di destra sulla piattaforma social X». Così la Federazione internazionale dei giornalisti in una nota pubblicata anche sul proprio sito web venerdì 22 novembre 2024, alla vigilia della giornata internazionale contro violenza sulle donne che si celebra il 25 novembre.
«Le donne – incalza la Ifj – subiscono molestie sessuali, aggressioni e persino omicidi nel corso del loro lavoro, in particolare nelle zone di guerra. Secondo le statistiche dell’Ifj, dei 128 giornalisti uccisi nel 2023, 14 donne sono state uccise nell’esercizio del loro dovere».
Il sindacato internazionale esorta le organizzazioni dei media «ad adottare approcci sensibili al genere nelle redazioni, comprese le politiche che promuovono l’uguaglianza di genere e la sicurezza sul posto di lavoro. Tali politiche dovrebbero includere misure per prevenire e affrontare le molestie, la discriminazione e la violenza, nonché fornire servizi di supporto per i giornalisti mirati, compresi i freelance».
Maria Angeles Samperio, presidente del Consiglio per le pari opportunità della Federazione internazionale, ha dichiarato: «La campagna della Ifj ‘You are not alone’ contiene una serie di strumenti per sostenere i media e i sindacati nella lotta alla violenza online. È tempo di usarli e inviare un messaggio chiaro ai molestatori e agli aggressori: la violenza di genere, sia offline che online, non va bene».