
Vertice sulla sicurezza dei giornalisti in aree di crisi
La sicurezza dei giornalisti italiani all’estero, rilanciata dalla vicenda di Cecilia Sala, è stata al centro di un incontro tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Alfredo Mantovano e i vertici della Federazione nazionale della Stampa italiana e dell’Ordine nazionale dei giornalisti.
Mantovano ha illustrato l’idea del governo che è quella di mettere a disposizione dei giornalisti italiani il patrimonio di informazioni su sicurezza e instabilità nei diversi teatri del Dipartimento delle informazioni per la Sicurezza.
I funzionari del Die hanno sottolineato l’importanza della formazione dei giornalisti, mentre il segretario generale del ministero degli Esteri Riccardo Guariglia ha ricordato che la Farnesina, oltre a fornire un costante aggiornamento sui rischi anche sanitari nei diversi Paesi del mondo attraverso il sito dell’Unità di crisi, mette a disposizione un servizio di registrazione e geolocalizzazione attraverso una app che, su base volontaria, è uno strumento utile per ridurre i tempi di intervento in caso di eventi gravi. Un servizio poco sfruttato dai giornalisti italiani.
Il segretario vicario Fnsi Domenico Affinito ha ricordato come oggi la copertura giornalistica delle aree di crisi sia garantita da tanti freelance che, a differenza dei giornalisti assunti, non hanno copertura assicurativa e ha chiesto al sottosegretario Mantovano di approfondire la possibilità di individuare fondi pubblici da destinare a questo scopo nel nome del servizio che questi colleghi freelance rendono alla nostra democrazia in termini di informazione e conoscenza di ciò che accade nei diversi Paesi del mondo. Ipotesi che il sottosegretario Mantovano ha preso l’impegno di esplorare.
Il presidente dell’Ordine Carlo Bartoli, invece, ha sottolineato l’importanza dei protocolli di evacuazione dai Paesi in guerra e la necessità di un supporto psicologico ai colleghi vittime o spettatori di eventi tragici nei teatri di crisi.