Lavorare dopo la pensione? Attenzione ai redditi cumulabili
L’intervista di Rossana Linguini per il settimanale ‘Gente’ a Edmondo Rho, giornalista economico esperto di previdenza, consigliere del Fondo pensione giornalisti e curatore della rubrica Galassia Previdenza, fonte Fnsi
«Chi è in pensione può cumulare l’assegno pensionistico con un reddito da lavoro dipendente o autonomo, a patto che il nuovo rapporto di lavoro non sia già in essere al momento in cui si fa la domanda di pensione». Ma ci sono delle eccezioni. «Riguardano alcuni casi di pensioni anticipate come quota 100, quota 102, quota 103 e Ape sociale». Lo spiega Edmondo Rho, giornalista economico esperto di previdenza, consigliere del Fondo pensione giornalisti e curatore della rubrica Galassia Previdenza, in un’intervista alla collega Rossana Linguini per il numero del 22 febbraio 2025 del settimanale ‘Gente’.
«In questi casi – dice – c’è un tetto massimo al reddito cumulabile: nel caso di lavoro autonomo, per esempio, si può lavorare fino a 5 mila euro lordi l’anno di redditi ‘occasionali’ e bisogna stare attenti perché l’Inps, se non si rispetta la regola, può anche revocare la pensione. Tetto che non c’è più una volta compiuti i 67 anni d’età. Per chi va invece in pensione di vecchiaia o in pensione anticipata, ovvero con 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne, non c’è alcun tetto».
PER APPROFONDIRE
L’intervista è stata pubblicata per la prima volta in un servizio uscito su ‘Gente’ n. 7 del 22 febbraio 2025. Il testo integrale è allegato di seguito.