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19/02/2024

Giovani e giornalismo, fare di Torino la sede di un confronto permanente

I premi dedicati a chi si affaccia alla professione potrebbero essere la base per un festival nazionale

Per ora si tratta ancora di una suggestione ma, tassello dopo tassello, l’idea sta iniziando a prendere forma. Parlo della possibilità di organizzare a Torino un festival dedicato ai giovani giornalisti, un progetto intorno al quale il Consiglio dell’Ordine ragiona da tempo e che potrebbe vedere la luce nel giro di un paio d’anni. Il progetto nasce dalla constatazione che Torino e il Piemonte ospitano da tempo numerosi concorsi dedicati ai giovani che si affacciano alla professione: il Premio Morrione riservato al giornalismo d’inchiesta, il Premio Pestelli che va alla miglior tesi di laurea sull’informazione e il premio nato in memoria di Vera Schiavazzi che, dopo un anno di sospensione e grazie proprio all’impegno del Centro Pestelli, ha da poco pubblicato il nuovo bando rivolgendosi ad allievi ed ex allievi delle scuole di giornalismo (https://casadeigiornalisti.it/wp-content/uploads/2024/02/bando-premio-schiavazzi.pdf). Nel prossimo mese di ottobre torneremo dunque a ospitarli tutti e tre, tra le sale del Circolo dei Lettori e quelle di palazzo Ceriana in una settimana nella quale il buon giornalismo sarà protagonista del dibattito culturale della città.

Se questa è la base, ci sono allora anche i presupposti per allargare la manifestazione, trovando la collaborazione di enti locali e istituzioni interessate all’evento. Non si tratta di allungare il cartellone già ricco di manifestazioni e festival dedicati al giornalismo sparsi per l’Italia, molti dei quali, per altro, di ottimo livello culturale. Credo si tratti invece di offrire una sede di riflessione sul futuro del giornalismo ascoltando le voci di ragazze e ragazzi che vogliono investire il proprio futuro in questa professione. Come ripeto ogni volta nel momento della consegna delle tessere ai nuovi iscritti, la “cassetta degli attrezzi” del giornalista è in continua trasformazione, cioè che non deve cambiare sono invece i valori ispiratori, quella instancabile ricerca della verità che deve guidare ogni cronista. Fare sì che l’evoluzione tecnologica, a partire dalle mille incognite dell’intelligenza artificiale, non ci allontani dall’etica e dalla responsabilità della professione sarà la sfida dei prossimi anni per il mondo dell’informazione. Una sfida che chiama all’impegno e alla consapevolezza i giornalisti di oggi e soprattutto quelli di domani che, con ogni probabilità, lavoreranno con strumenti che ora non siamo neppure in grado di immaginare.

Ecco perché ragionare con loro del futuro del giornalismo sarebbe prezioso, confermando ancora una volta quel ruolo di città laboratorio che appartiene a Torino. Un progetto, insomma, del quale torneremo a parlare nei prossimi mesi.

Stefano Tallia, Presidente Ordine dei Giornalisti del Piemonte

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