Garbarino
ATTUALITA'

30/10/2023

Subalpina: le buone ragioni dell’appello all’unità

Un gruppo di giovani colleghi, avvicinandosi le elezioni per il rinnovo delle cariche in Subalpina, ha scritto un appello invitando a recuperare quell’unitarietà tra le diverse sensibilità presenti nel sindacato che ha per lungo tempo caratterizzato il dibattito piemontese . Come molti sanno, da quando svolgo il ruolo di presidente dell’Ordine, osservo con rispetto e senza ingerire nelle scelte del sindacato, anche se è ovviamente difficile restare indifferenti a quel che accade in una comunità che si ha avuto il privilegio di guidare per circa dieci anni. Faccio in questo caso un’eccezione perché credo – e non da oggi – che l’unità sia il primo valore da tutelare all’interno delle organizzazioni della categoria.

Se il Piemonte è divenuto nel tempo un modello di cooperazione tra i nostri enti – cosa che ha permesso per altro di migliorare la qualità dei servizi offerti a colleghe e colleghi – è perché in ogni circostanza, pur nella diversità delle visioni, si è cercato di valorizzare ciò che univa rispetto a quanto divideva. La “Casa dei giornalisti”, il sito sul quale leggete queste righe, è l’ultimo frutto di questa idea. Un’unità, si badi bene, che non ha mai significato cancellazione delle differenze o appiattimento acritico: solo identità distinte possono infatti puntare a raggiungere una sintesi più alta e il compromesso non è indice di debolezza ma, al contrario, di intelligenza nel cercare soluzioni condivise. Questo è quanto è stato fatto in Piemonte con una pratica avviata in una stagione nella quale le contrapposizioni ideologiche erano ancor più forti di oggi. Inutile riaprire ora il dibattito sulle ragioni per le quali, in alcuni momenti, questa unità sia venuta meno: quel che certo è che, quando è accaduto, a perdere sono stati tutti.

Per parte mia non posso quindi che augurarmi che l’appello all’unità redatto generosamente dai colleghi più giovani venga raccolto da chi si candida a guidare il sindacato regionale nei prossimi anni. La mia speranza è che proprio del Piemonte possa partire anche il segnale a smussare asperità che fanno male a un sindacato che deve continuare a essere la nostra casa comune, a maggior ragione nella difficoltà che la professione sta affrontando. Crisi economica e nuovi tentativi di controllo da parte del sistema politico sono campanelli d’allarme per le nostre libertà che nessuno può permettersi di sottovalutare.

Stefano Tallia, Presidente Ordine dei Giornalisti del Piemonte

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