ATTUALITA'

10/08/2023

Disabilità come insulto: Cpo, le parole sono contenitori

La Commissione pari opportunità del Consiglio nazionale dell’Ordine è intervenuto sul commento “Il valore di un selfie” e sulla successiva replica di Concita De Gregorio. La disabilità utilizzata come insulto, per commentare un episodio di cronaca che nulla a che vedere con la disabilità stessa. Le polemiche scatenate dal commento di Concita De Gregorio (“Il valore di un selfie”, La Repubblica del 4 agosto 2023) confermano quanto l’abilismo sia ancora profondamente radicato nella nostra cultura, nonostante la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, sottoscritta dall’Italia nel 2007, abbia da tempo spostato il focus dall’ambito clinico-patologico a quello dei diritti umani, tracciando un percorso virtuoso di pari opportunità e dignità.

Come si parla e si scrive con le parole giuste? Esistono parole giuste e sbagliate? Qual è il reale linguaggio dell’inclusione? Al giorno d’oggi si parla (e si scrive) sempre più spesso di disabilità, ma per farlo nel modo corretto sono necessarie competenze e una necessaria attenzione ai particolari. Ne avevamo parlato alcuni mesi fa in un incontro a cura dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte nell’ambito dell’aggiornamento professionale. In quell’occasione si era parlato di cambiare i meccanismi mentali, di educazione, divulgazione di buone pratiche e terminologie corrette per «riconoscere, comprendere e apprezzare le specificità di ogni persona».

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