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EDITORIA

22/11/2024

Otto, nuovo giornale di UniTo: «Potenziamo il giornalismo»

È online il nuovo giornale dell’Università di Torino. Si chiama Otto, vuole valorizzare il patrimonio di conoscenza, di ricerca e di innovazione dell’Ateneo attraverso un approccio interdisciplinare e costruire uno spazio di informazione, racconto e approfondimento che – grazie a questa conoscenza diffusa – aiuti a decifrare la realtà.

Realizzato e curato dalla Sezione Comunicazione digitale e Media Relations, Otto è un lavoro collettivo e si avvale della collaborazione di docenti, ricercatori e ricercatrici, personale e studenti di UniTo che, oltre a essere fonte diretta, scrivono per la testata.

Qualità dell’informazione, rigore scientifico, partecipazione, cittadinanza, conoscenza sono i valori fondamentali su cui si basa la linea editoriale di Otto, un luogo di confronto di idee intorno all’università.

Otto è infatti un giornale, una lente per scoprire, conoscere e analizzare la realtà attraverso la convergenza dei saperi universitari, ma anche molto altro, come ci spiega Cristopher Cepernich – professore di culture, politiche e società all’Università di Torino – sottolineando il perché di un giornale dell’Università in un’epoca sovraccarica di comunicazione e iniziative editoriali: «Otto – ci dice – è in continuità con Unito News, con la volontà di evolvere andando incontro – in maniera attenta – ai reali bisogni della comunità universitaria, ma anche dell’esterno; l’esigenza nasce dai numeri, dalla presenza crescente che abbiamo registrato sui social e sul portale, la quale ci ha fatto registrare un bisogno».

«In redazione ci lavorano sostanzialmente le stesse persone di prima, giornalisti nelle fila dell’Università, ma in più abbiamo sviluppato una parte digital che è stata rafforzata nei contenuti, alla luce di come evolve il paesaggio digitale. Quello che abbiamo a cuore attraverso questo percorso digital è soprattutto la capacità di circolazione dei contenuti».

Riguardo ai temi trattati da Otto, Cepernich spiega: «Non facciamo la cronaca, ma abbiamo una sorta di cronaca interna, una produzione di ricerca importante in tutti i settori dell’Università, dalla medicina alla chimica, passando per le scienze sociali. Questi settori cercano costantemente canali di rappresentazione all’esterno. Il salto che stiamo cercando di fare è quello di prendere news di questo genere – per esempio un trapianto importante in ambito medico – approfondendo la notizia anche su risvolti utili per la ricerca, con un taglio specialistico e scientifico».

«Otto – dice Cepernich – consente un aggancio “sicuro” e verificato, con una prospettiva sempre attenta e una dimensione metodologica accademica. Ci poniamo senza intermediari, potendo mettere in condizione l’esperto di spiegare il suo lavoro, ma utilizzando tecniche del giornalismo dentro a una comunicazione universitaria. Tutto questo lo facciamo con i giornalisti, perché ci fidiamo del giornalismo e proviamo a potenziarlo».

In prospettiva, conclude: «Stiamo pensando alla ripresa della Radio Universitaria, con la volontà di rendere Otto sempre più un media ibrido; in questo senso ci tengo a citare la direttrice Elena Bravetta per il suo lavoro in questa direzione».

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