giornalismo investigativo
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29/01/2024

Rosy Battaglia, il giornalismo partecipativo e il senso del mestiere

Che cos’è il giornalismo civico e perché può rinnovare il giornalismo investigativo italiano? Come intercettare le comunità, creare engagement e coinvolgerle nel processo di produzione e verifica delle notizie? Qual è la differenza tra diritto di accesso civico e generalizzato? Quali sono le ricadute sulla professione e le campagne per la trasparenza e l’accesso alle informazioni e ai dati in Italia?

Sono alcune delle domande al centro di due corsi di formazione promossi dall’Ordine dei Giornalisti e tenuti da Rosy Battaglia, giornalista investigativa e civica, documentarista e presidente di Cittadini Reattivi Ets, con cui abbiamo parlato di giornalismo partecipativo, uso e abuso della piattaforme, anche a partire da alcuni recenti fatti di cronaca e tanto altro.

«In dieci anni – ci dice – noi e la rete siamo cambiati. Credo però sia ancora possibile verificare le notizie, anzi c’è un enorme bisogno di questo percorso. In questi anni sono accadute diverse cose, le grandi piattaforme hanno abdicato a un lavoro editoriale o lo hanno fatto in maniera parziale, siamo diventati tutti creator e questo ha fatto in modo che noi giornalisti abbiamo finito per perdere un po’ di deontologia ed etica dell’informazione».

«La categoria – prosegue Battaglia – fa sempre meno domande scomode, allora si finisce per chiedersi qual è il senso del mestiere. Le narrazioni ci raccontano che tutti possono produrre contenuti, ma chi ha l’etica per poterne sostenere il peso? Non si deve essere pessimisti però, perché ci sono diversi progetti interessanti in Italia, in Europa, negli Stati Uniti, che salvaguardano un certo modo di modo di fare giornalismo senza perdere l’etica e la deontologia. Alcune testate talvolta mettono in piedi alcuni team investigativi creati dagli editori per progetti ad hoc realizzati attraverso consulenze esterne; questi prodotto fanno intravedere una strada percorribile e le persone si interessano, ma resta il nodo di investirci, sempre cruciale per gli editori».

«Anche riguardo a debunking – continua –, fake news, intelligenze artificiali, distinzione del falso dal vero, esistono progetti, ma il tema è sempre lo stesso: come renderli sostenibili andando oltre a finanziamenti di fondi europei o bandi?».

«Dieci anni fa – conclude – avevamo una parvenza di idea che le piattaforme ci avrebbero aiutato a fare un giornalismo migliore, ma non è così. Credo si debba fermarsi un attimo e riprendere in mano le competenze a disposizione perché abbiamo bisogno di approfondimento, di sfruttare i dati a disposizione, di realizzare inchieste, questo è giornalismo».

I due corsi

“Build with, not for”. Introduzione al giornalismo civico e investigativo in Italia

Che cos’è e a cosa serve il Freedom of Information Act. Giornalismo e diritto di accesso ai dati della Pubblica Amministrazione in Italia

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L’agenda della formazione professionale continua dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte.

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