Dal 10 al 15 ottobre torna il Torino Crime Festival con l’ottava edizione. Si parlerà dei casi di cronaca più discussi con giornalisti d’inchiesta, testimonianze dirette, Forze dell’Ordine e magistrati impegnati in prima linea, per provare a gettare luce su molti segreti oscuri e misteri irrisolti della storia recente e non solo, con un ricco programma di eventi al Circolo dei Lettori e diffusi in altre sedi cittadine.

Il tema scelto quest’anno è “Il capolinea”. Il capolinea nel crimine rappresenta il punto culminante di un’indagine o di un racconto investigativo, dove tutti gli indizi e le tracce conducono alla rivelazione finale del colpevole o della soluzione del mistero.

Tra i tanti temi e ospiti, l’ex-magistrato Gian Carlo Caselli, che è stato anche Procuratore generale di Torino e poi Procuratore della Repubblica, veste nella quale ha coordinato le indagini sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Piemonte, mentre oggi dirige in Coldiretti la segreteria scientifica dell’Osservatorio sulla criminalità nel settore agroalimentare. Insieme a Francesco Messina, Prefetto di Padova, toccheranno un tema diventato cruciale, soprattutto dopo la cattura e la morte di Matteo Messina Denaro, ovvero l’intreccio fatale tra mafia e massoneria.

Questi sono solo alcuni dei tanti temi e ospiti che caratterizzeranno l’ottava edizione del Torino Crime Festival, che anche quest’anno collabora con l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte nell’ambito dei corsi di formazione professionale. In particolare si parlerà di Giornalismo e giustizia in un corso che propone di esplorare il delicato equilibrio tra questi poli, analizzando il ruolo cruciale che i media svolgono nella promozione della trasparenza, nell’educazione pubblica e nella salvaguardia dei diritti civili. Durante l’evento verranno affrontate tematiche fondamentali come l’etica giornalistica nell’ambito giudiziario, la responsabilità dei media nella presentazione delle notizie giuridiche, e l’impatto delle coperture mediatiche sul processo equo.

Abbiamo anticipato alcuni dei temi del Festival con la direttrice esecutiva Valentina Ciappina: «Siamo arrivati all’ottava edizione e quest’anno il tema è il capolinea, perché è il momento in cui le tessere del puzzle si incastrano, svelando la verità dietro l’azione criminale e portando a una risoluzione del caso. Spesso però quello che sembra il capolinea è solo il punto di partenza per svelare altre verità nascoste nella narrazione del fenomeno criminale. Nell’edizione di quest’anno l’idea è quella di dare un senso del fenomeno criminale e del lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine, che dialogheranno con altri copri sociali legati al crimine come psicologi, giornalisti, criminologi; ci saranno poi diversi incontri dedicati alle scuole su temi di attualità. Uno di questi incontri sarà dedicato alla violenza in tutte le sue forme e declinazioni, soprattutto quella giovanile e legata al consumo di sostanze stupefacenti, ovvero elementi che in questo momento possono preoccupare».

Sul tema del giornalismo e della giustizia, Ciappina spiega: «Spesso ci troviamo a leggere di indagini in corso, ovvero di un momento che dovrebbe in teoria essere segreto. Il tema dell’incontro allora sarà parlare di come si porta avanti il diritto di cronaca in modo corretto, etico e deontologico, ma anche di come si possa tutelare il processo penale. È un tema delicato, spesso si ha timore di parlarne, così come delle querele temerarie».

«Tra i tanti temi affrontati quest’anno – conclude Ciappina – credo sia interessante il rapporto e l’intreccio fatale tra mafia e massoneria, di lotta alla mafia e poi il tema delle periferie, il racconto delle città che cambiano e dei giovani che cambiano la realtà in cui vivono, di luoghi che a volte finiscono per essere ghettizzati».