L’incontro della scorsa settimana con il procuratore Nicola Gratteri organizzato nell’ambito del Festival della Letteratura di Fossano e accreditato nel piano di formazione dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, è stato un evento di rara intensità e dal forte valore di testimonianza. Nelle due ore di intervento e di confronto con il pubblico, uno dei magistrati più esposti nella lotta alla criminalità organizzata ha spiegato con un lessico semplice e diretto le ragioni per le quali quei poteri criminali possano oggi essere sconfitti. Una battaglia che necessita di uomini e donne coraggiosi che abbiano la forza di anteporre un interesse collettivo alla mera osservazione del personale: tra di loro anche quegli operatori dell’informazione che non si piegano di fronte alle pressioni.

Ha citato, il procuratore, l’esempio di molti giovani

Giornalisti che pur se sottopagati e impegnati su testate non particolarmente blasonate, mostrano coraggio nel raccontare gli intrecci dei boss. A loro – e alle colleghe e ai colleghi presenti in sala- ha chiesto di non piegarsi e di continuare a inseguire il sogno di una società libera dalla violenza mafiosa. Così, sentendo le sue parole, non ho potuto fare a meno di ricordare Peppino Impastato che quando a Cinisi dai microfoni della sua Radio-Aut irrideva i boss locali, non aveva neppure in tasca il tesserino di iscrizione all’Ordine. Un esempio, il suo, che ha spinto molti – e anche il sottoscritto – sulla strada del giornalismo, quella professione che si sceglie consapevoli con questo di divenire custodi di valori fondamentali per la democrazia. Anche per queste ragioni l’Ordine del Piemonte dedica particolare attenzione al tema della legalità. La prossima occasione sarà martedì 22 quando ricorderemo il sacrificio del procuratore Bruno Caccia mettendo a confronto diverse generazioni di cronisti impegnati nel racconto della criminalità.  Con noi ci saranno Claudio Giachino e Angelo Conti che descrissero gli esordi della Ndrangheta nella nostra regione e Luciana Esposito che con la sua testata on-line conduce una quotidiana e coraggiosa battaglia contro la Camorra a Ponticelli. Cambiano gli anni, non l’impegno a tutelare il giornalismo come presidio di legalità.

Stefano Tallia, Presidente Ordine dei Giornalisti del Piemonte