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EDITORIA

08/09/2023

Ezio Bernardi racconta La Guida di Cuneo: «Un giornale di comunità»

Prosegue il viaggio della Casa dei Giornalisti attraverso i giornali locali piemontesi, per raccontarne la storia, l’evoluzione, il rapporto con il territorio, con la transizione al digitale e con le nuove generazioni di lettori, in una rubrica settimanale che vi accompagnerà per i prossimi venerdì in un percorso alla scoperta dell’editoria locale, vera e propria spina dorsale del pluralismo dell’informazione, a presidio della democrazia e a servizio dei cittadini. Dopo la prima puntata alla scoperta de L’Eco del Chisone, proseguiamo con La Guida.

La Guida è il giornale leader dell’informazione di Cuneo e provincia, diretto da Ezio Bernardi e fondato nel 1945, è in edicola tutti i giovedì con l’edizione cartacea e quotidianamente con l’edizione online. Informa sul capoluogo e sul territorio provinciale su temi quali l’attualità, la cronaca, il territorio, la montagna, il mondo ecclesiale, lo sport, la politica e porta avanti inchieste e approfondimenti culturali e sociali, collegati a iniziative del territorio. Queste poche righe dovrebbero bastare per far riflettere su come siano cambiati e stiano cambiando i tempi: oggi molti settimanali storici dell’informazione locale, di fatto, fanno due giornali. Uno di breaking news online e uno di approfondimento e analisi cartaceo: «Sul cartaceo – ci spiega Bernardi – cerchiamo di fare un’informazione diversa rispetto al passato, con maggiori approfondimenti e analisi, ma il giornale è quello che era un tempo, ovvero un giornale di comunità, al servizio del territorio. La sua forza è nella partecipazione di tutti i cittadini a tutti i livelli. Il giornale è a tutti gli effetti un attore sociale di primo piano nella provincia di Cuneo».

Fare un “doppio giornale”, chiaramente, comporta principamente due fattori: il primo riguarda l’organizzazione del lavoro e delle risorse umane, il secondo invece riguarda la formazione per quello che concerne i nuovi media: «Grazie all’online – continua Bernardi – il nostro rapporto con i cittadini si è evoluto. La partecipazione è stata ed è un elemento fondante. Il giornale oggi è costantemente presente alle iniziative sociali e culturali di Cuneo e provincia, la redazione si trova nel cuore della città, nel centro storico, dove spesso organizziamo anche dibattiti pubblici. Sul sito pubblichiamo circa 50 notizie al giorno, con un’informazione più rapida ma sempre verificata, attenta e rispettosa. In totale abbiamo circa 100 collaboratori divisi per territorio e competenze, oltre a 10 giornalisti assunti con contratti giornalistici e altri dipendenti, tra cui un ufficio grafico, l’amministrazione e la segreteria. La nostra forza è la rete territoriale e il dialogo tra online e cartaceo, con rimandi all’uno o all’altro sulla base di lanci e notizie che richiedano eventuali ulteriori approfondimenti».

Bernardi ci tiene poi a raccontare il target di lettori de La Guida e a sfatare il mito che i giovani non leggano più i giornali: «A 18 anni non leggevo il giornale locale nemmeno io. A quell’età l’orizzonte è il mondo, ma poi più tardi, quando si comincia ad avere più a che fare con il territorio, le cose cambiano. Io credo che oggi ci siano molti più mezzi di comunicazione e intrattenimento, perciò puntare a una fascia giovanile di lettori significa stare nel mondo giovanile. Noi lo facciamo con un’informazione sportiva e sociale attenta e con interesse verso il tema spettacoli, oltre che, chiaramente, attraverso gli strumenti social, che sono strumenti molto potenti. Utilizziamo soprattutto Facebook come social, al momento non siamo entrati in altro perché va fatto in modo serio, richiede tempo e investimenti importanti. Per il futuro l’obiettivo infatti è proprio quello di sviluppare questo lato ancora di più, per far crescere i numeri del giornale online in modo ancora più importante».

Sul tema Covid e crisi dell’editoria locale Bernardi racconta non una storia negativa ma, in controtendenza rispetto a molte altre realtà, una storia positiva: «In quel periodo abbiamo fatto un ragionamento inverso, abbiamo aumentato le pagine del cartaceo e raddoppiato l’informazione online. Questo ha creato un seguito importante. È stato un investimento straordinario ma ci ha portato nuovi abbonamenti fuori dal territorio tradizionale e siamo diventati più capillari. Il pensiero è stato molto semplice: le persone stavano più tempo in casa, avevano bisogno di informazione e abbiamo provato a offrire proprio questo; in quel periodo abbiamo anche assunto un giornalista. Certo, come tutti abbiamo subito un calo della pubblicità, ma contenuto. In cambio, l’apprezzamento che abbiamo avuto dai nostri lettori è stato stupefacente».

Un Bernardi a tutto tondo, conclude con un passaggio sul tema contributi pubblici e pluralismo dell’informazione: «L’informazione è uno dei pilastri della democrazia. Il contributo pubblico perciò è a sua volta un sostegno alla democrazia, tuttavia ha bisogno di verifiche e mi sembra che l’attuale legge per l’editoria sia buona in questo senso. I giornali oggi vivono un considerevole aumento del costo della carta, inoltre il passaggio al digitale e alle nuove tecnologie richiede formazione e investimenti, anche per questo i contributi sono importanti, per permettere di continuare a investire in modo virtuoso sulle risorse umane».

Eugenio Giannetta

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