Casa dei Giornalisti
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28/06/2023

Papa Francesco: taccuino penna e sguardo, ingredienti del buon giornalismo

Il Pontefice ha ricevuto in udienza una delegazione del Premio Biagio Agnes, di cui abbiamo parlato qui. Taccuino, penna e sguardo – ha detto – sono tre “elementi” del lavoro giornalistico, che «forse si usano sempre di meno, ma che hanno ancora tanto da insegnare». Nel discorso preparato per l’occasione e consegnato in forma scritta ai presenti, il Pontefice ha posto l’accento sul «lavoro quotidiano del giornalista, chiamato a ‘consumare le suole delle scarpe‘ o a percorrere le strade digitali sempre in ascolto delle persone che incontra. Il giornalismo, come racconto della realtà, richiede la capacità di andare laddove nessuno va: un muoversi e un desiderio di vedere. Una curiosità, un’apertura, una passione», ha ricordato citando il Messaggio per la 55/a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, del 23 gennaio 2021. «Annotare un fatto – ha proseguito il Papa – comporta sempre un grande lavorio interiore. Lo si appunta perché si è testimoni diretti oppure perché una fonte, che si ritiene attendibile, lo riporta aprendo poi alla verifica successiva. Il taccuino ricorda l’importanza dell’ascolto, ma soprattutto del lasciarsi trafiggere da ciò che avviene. Il giornalista non è mai un contabile della storia, ma una persona che ha deciso di viverne i risvolti con partecipazione, con com-passione». Quindi la penna: «Si usa sempre di meno, sostituita da mezzi più avanzati, eppure la penna aiuta a elaborare il pensiero, connettendo testa e mani, favorendo i ricordi e legando la memoria con il presente. La penna evoca il lavoro artigianale cui il giornalista è sempre chiamato: si prende la penna in mano dopo aver verificato i dettagli, vagliato le ipotesi, ricostruito e appurato ogni singolo passaggio. In questa tessitura agiscono insieme l’intelligenza e la coscienza, toccando le proprie corde esistenziali. La penna richiama l’atto creativo dei giornalisti e degli operatori dei media, atto che richiede di unire la ricerca della verità con la rettitudine e il rispetto per le persone, in particolare con il rispetto dell’etica professionale. Tuttavia, taccuino e penna sono semplici accessori se manca lo sguardo sulla realtà. Uno sguardo reale, non solo virtuale. E lo sguardo deve essere orientato dal cuore: da lì scaturiscono le parole giuste per diradare le ombre di un mondo chiuso e diviso ed edificare una civiltà migliore di quella che abbiamo ricevuto. È uno sforzo richiesto a ciascuno di noi, ma che richiama in particolare il senso di responsabilità degli operatori della comunicazione, affinché svolgano la propria professione come una missione», ha concluso il Papa citando il suo Messaggio per la 57/a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, del 24 gennaio 2023, come riporta il sito dell’Ordine dei Giornalisti Nazionale.

Qui un approfondimento sul lavoro e l’importanza della comunicazione per papa Francesco e sull’archivio multimediale del Cattolicesimo.

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