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EDITORIA

29/03/2024

I media locali più attenti ai temi di genere e della disabilità

Una buona notizia. Sui media locali del Piemonte nel periodo tra il 1° novembre 2023 e il 31 gennaio 2024 è aumentata l’informazione sui temi di genere e sulle disabilità rispetto allo stesso periodo del 2021-2022. E sono i giornali cartacei ad avere la meglio su quelli online. Certo sulle tematiche di genere ha contato la ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre) ma può significare anche un’accresciuta sensibilità dell’informazione e del dibattito pubblico rispetto alla realtà delle donne. Non si segnalano invece grandi cambiamenti nel ciclo delle notizie relative alla disabilità, anche considerando la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità (3 dicembre).

Sono questi i primi dati interessanti scaturiti dall’avvio del secondo round di monitoraggio dell’informazione locale, O.R.A. News, l’Osservatorio Regionale Antidiscriminazioni (nato nel 2022) grazie all’accordo siglato tra la Regione Piemonte e l’Università degli Studi di Torino, Cirsde. La ricerca, nata da un’idea e proposta dell’associazione GIULIA Giornaliste, gruppo del Piemonte, continuerà fino al  31 agosto 2024 ad analizzare attraverso la carta stampata, le tv e il web le rappresentazioni delle donne e delle persone con disabilità in ogni ambito a livello locale, il linguaggio usato, il persistere o meno degli stereotipi, delle discriminazioni. Sono 21 le testate cartacee esaminate a cui si aggiungono due telegiornali locali (Tgr Piemonte e VCOAzzurraTV) e le loro pagine Facebook.

La ricerca è guidata da un Comitato di indirizzo composto da Marinella Belluati, docente di Analisi dei media del Dipartimento di Culture, Politica e Società, da Osvaldo Milanesio  dirigente regionale del Settore Pari Opportunità  e da Stefanella Campana, giornalista, del Direttivo nazionale dell’Associazione GIULIA-Giornaliste.

L’équipe di ORA News aggiornerà i risultati della ricerca dei prossimi mesi più in dettaglio in occasione del Salone del Libro in un confronto nella Sala Argento venerdì 10 maggio alle 18.30, ma abbiamo provato ad anticipare e commentare alcuni dei risultati ottenuti con Stefanella Campana e Marinella Belluati.

Qui il report completo della prima ricerca.

«Ho sempre creduto – ci dice Campana – nell’importanza di informare in modo corretto senza discriminazioni. Ho origini fossanesi, a casa mia il giornale locale era La Fedeltà; nel tempo, a partire da lì e poi osservando anche altri modi di fare giornalismo, ho potuto osservare l’evoluzione su come si informa riguardo alle tematiche di genere. Questo secondo round doveva essere un modo per andare a controllare se, anche rispetto a quando è nato il progetto, le cose sono migliorate o meno, ampliando ancora di più lo sguardo. Abbiamo rilevato che gli esiti non sono del tutto negativi come ci si potrebbe aspettare ma il lavoro da fare è ancora molto per proseguire nell’evoluzione dell’informazione rispetto a temi di genere, temi legati alla disabilità e disuguaglianze. Credo che questo lavoro stia aiutando a far sì che ciascuno con il suo pezzo porti un contributo per raggiungere cambiamenti positivi».

«Nelle notizie della seconda ondata i principali temi con cui sono state rappresentate le questioni di genere sono state benessere e società, criminalità e politica. In generale sono pochi gli articoli firmati, tra questi c’è equità nelle firme, con minima prevalenza di firme maschili. A pesare, tendenzialmente, sono le singole sensibilità editoriali».

«Il giornalismo locale – continua Campana – può essere considerato un’opportunità per la promozione sociale e l’innovazione per quanto riguarda questi temi. Il giornalismo locale raccoglie discorsi pubblici diversificati e polarizzati, le relazioni di genere sono più fluide e parzialmente sfidano le tradizionali e rigide divisioni editoriali».

Nella triangolazione tra giornalismo, Regione e Università, abbiamo parlato anche con Marinella Belluati, docente di Analisi dei media del Dipartimento di Culture, Politica e Società: «L’informazione locale – ci ha detto – è molto sottovalutata nell’era della digitalizzazione, ma si riconferma essere un luogo interessante – sempre se riesce a superare la sua crisi profonda – per alimentare la visibilità della sfera pubblica locale e lavorare in modo sempre più ampio sul discorso pubblico, sulle realtà complesse che fanno funzionare i territori e le comunità, per fare da cartina di tornasole su cosa esiste ma anche su cosa si possa fare per rinsaldare ulteriormente il rapporto con il territorio; ci sono ancora esperienze ottocentesche nei media locali, ma ci sono anche esperienze interessanti legate all’evoluzione della digitalizzazione e nuove possibilità che ha l’informazione per parlare alla propria cittadinanza».

«Rispetto alla discriminazione – continua Belluati – ci sono identità molto precise che cambiano di territorio in territorio, anche sulla base della matrice culturale ed editoriale che la tradizione rappresenta in ambito locale. Abbiamo avuto modo di osservare alcune cose che non vanno, tra cui la poca capacità di autoanalisi del lavoro, ma anche alcuni aspetti positivi, come per esempio una maggiore disposizione a parlare dei propri soggetti in modo ampio, dando anche voce a chi non ha voce, ad associazioni, ad attori della comunità».

«In assoluto abbiamo trovato poche notizie di violenza di genere, che è uno dei grandi temi della contemporaneità; c’è un’attenzione diversa a parlarne, perché in ambito locale significa spesso parlare del proprio del vicino di casa, di una persona che tutti conoscono, quindi c’è maggiore attenzione a non scadere in un linguaggio non adatto».

«Riguardo a disabilità e questioni genere si dà voce a diverse iniziative anche a livello di politiche pubbliche; quello che forse è più altalenante è l’attenzione alle questioni di genere, se non legate a giornate di commemorazione, a grandi eventi che scuotono l’opinione pubblica. Si deve tenere conto di un dato: a livello di comunità il peso delle leadership femminili in ambito locale è più alto rispetto al nazionale. A questo proposito c’è anche maggiore presenza di posizioni apicali femminili nelle redazioni: la ragione è certamente data dal fatto che nelle redazioni locali le risorse sono inferiori rispetto ai grandi centri; è un dato significativo ma fa riflettere perché riporta anche al tema della precarietà e dei compensi, ed è un problema sociale».

Un ultimo passaggio Belluati lo fa sulla disabilità: «Un fattore che abbiamo rilevato è che spesso nel campo della disabilità manca la voce della disabilità, che non ha agency, oltre a una infantilizzazione del racconto e a stereotipi che andrebbero superati per valorizzare realmente integrazione, inclusione e differenze».

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